(Il Sole 24 Ore, Barbara Massara, 03/05/2017)
Dal 24 aprile i sostituti d’imposta sono praticamente obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematica. Basta una sola compensazione, cioè la sola esposizione di un qualsiasi codice tributo a credito di natura fiscale, per obbligare aziende e professionisti a utilizzare la procedura Entratel o Fisconline (quest’ultima per i soggetti che gestiscono non più di 20 percipienti nell’anno) per la presentazione della delega di pagamento.
E questo può di fatto verificarsi ogni mese, in ragione, ad esempio, del semplice riconoscimento a un solo dipendente del bonus Renzi di 80 euro, posto che questo transita come importo a credito in F24.
È questo l’effetto della modifica apportata dall’articolo 3, comma 3, del Dl 50/2017, all’articolo 37, comma 49 bis, del Dl 223/2006, che estende l’obbligo di presentazione telematica della delega a tutti i titolari di partita Iva che utilizzano in F24 un credito relativo a Iva, ritenute alla fonte, imposte sui redditi, imposte sostitutive, addizionali, Irap e crediti d’imposta esposti nel quadro RU del modello Unico.
E questo avviene, a differenza del passato, indipendentemente dal saldo finale della delega stessa, che può pertanto essere anche positivo (mentre prima della modifica l’obbligo era limitato al caso di importo finale pari a zero).
La modifica sembra formale ma così non è, perché obbliga da subito i contribuenti a dotarsi di un’utenza telematica (le relative istruzioni sono disponibili sul sito dell’agenzia delle Entrate), senza dare loro il tempo necessario per organizzarsi.
E se per le aziende medie e grandi o per le multinazionali potrebbe non rappresentare una novità, in quanto già dotate dell’utenza telematica, così non lo è per le piccole imprese che a fatica si erano negli anni convertiti alla presentazione dell’F24 tramite l’home banking, e che oggi devono nuovamente adeguarsi dal giorno alla notte a questa nuova procedura di pagamento.
L’alternativa è rappresentata dal commissionare il servizio di presentazione telematica dell’F24 all’intermediario abilitato, che, però, viene caricato di un nuovo adempimento molto delicato, cioè quello di effettuare il pagamento di somme (imposte e contributi), spesso di importo rilevante.
E a fronte di queste responsabilità così pesanti, è difficile pensare, nell’attuale situazione di mercato, che il professionista riesca ad addebitare al cliente un compenso aggiuntivo che sia effettivamente remunerativo di questo nuovo adempimento mensile e del corrispondente immediato rischio finanziario.
Nonostante non si possa non riconoscere l’importanza della lotta all’evasione fiscale, non si comprende esattamente la necessità di questa misura, considerato che i crediti già dal 2015 sono visibili in F24, e che quindi l’amministrazione finanziaria per il tramite delle banche ne acquisisce mensilmente evidenza.
E, ad ogni modo, la disponibilità immediata di questi crediti da parte dell’Agenzia non consente a quest’ultima di poter anticipare le operazioni di accertamento, considerato che il dato delle ritenute operate con cui i crediti sono compensati, ad esempio, sarà noto solo dopo l’avvenuta presentazione delle Cu prima e del 770 dopo.
È altresì difficile comprendere la ragione per cui anche i crediti da assistenza fiscale, quelli trasmessi al sostituto dalla stessa Amministrazione finanziaria attraverso i flussi 730/4, debbano comunque essere oggetto di presentazione telematica.
Sarebbe pertanto auspicabile un intervento dell’Agenzia che circoscriva i limiti di questo obbligo, e che ad esempio escluda i crediti di importo modesto, o quegli importi che, sebbene esposti a credito in F24, non hanno propriamente natura di credito, ma più di detrazioni aggiuntive quali il bonus Renzi o il credito per famiglie numerose.